All’alba dei tempi, ognuno di noi era un simpatico ragazzino, poi qualcosa dentro di noi è cambiato, chi ha visto quelle strane vele in spiaggia, chi guardando i video su youtube, chi aveva l’amico e chi senza motivo è andato in negozio a comprare attrezzatura a caso, la fiamma si è accesa, tutti ricordiamo l’ansia e la nostra riluttanza ad entrare in acqua agganciati a quella vela, le prime picchiate a mani larghe sulla barra con la paura di venire strappati via e le lunghe passeggiate in spiaggia imparando a bolinare, ripensandoci ora capisco quanto quello che allora sembrava difficile, quasi impossibile, adesso è un automazione e un dolce ricordo, perchè per un kiter i tempi difficili non sono quelli dell’apprendimento, bensì la successiva convivenza con la scimmia e la ricerca di adrenalina, tutto questo ci ha lentamente trasformati in piccoli grandi eroi, ecco perchè:
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, I KITERS INIZIANO A GIOCARE
Noi siamo i pochi sportivi che sfruttano una condizione atmosferica spesso proibitiva per il resto della popolazione, noi siamo quelli a cui esce un sorriso a 34 denti quando al TG consigliano di rimanere a casa per le forti raffiche di vento, siamo quelli che la gente normale incrocia quando scappa dalle spiagge, siamo la nuova generazione di cacciatori di tempeste.
NON IMPORTA L’ORARIO, UN KITER E’ SEMPRE PRONTO
Avete mai notato come sia più facile alzarsi alle 5:00 di domenica mattina per fare kite piuttosto che alle 7:30 di un giorno lavorativo per andare in ufficio? Noi abbiamo bisogno del vento ma dentro la nostra testa è il vento che ha bisogno di noi, crediamo che la nostra presenza in spiaggia sia assolutamente indispensabile, appena si muove qualcosa iniziamo a scalpitare come cagnolini che aspettano a casa il loro padrone, per questo un kiter punta la sveglia ad orari assurdi e al lavoro è sempre in debito di ferie e permessi, il capo ormai ci odia e non può più contare su di noi, ma il nostro amico Eolo sa bene che per lui saremmo sempre “armati”.
LA NOSTRA BATMOBILE DEI POVERI
Non importa quante volte aspirate i tappetini della vostra auto, la sabbia ci sarà sempre, sembra come se qualche folletto si intrufoli di notte dentro le nostre macchine per svuotare qualche sacchetto di sabbia qua e la; nessun deodorante potrà mai nascondere l’odore di acqua salata e neoprene che ci accoglie ogni volta che entriamo, a noi non dispiace, ma le nostre donne ne farebbero volentieri a meno e visto che siamo dei gentiluomini andremmo a comprare un bellissimo furgone dove caricheremo comodamente tutta la nostra roba tranne la fidanzata.
IN ACQUA SIAMO SOLI, SOLI CONTRO IL DIO EOLO
Lasciamo stare le giornate estive di termico insieme alla nostra famiglia, quello è solo il riscaldamento, io parlo di giornate in cui non si possono commettere errori, un mare incazzato, il vento che fischia tra i cavi, un ala che sembra il fazzoletto della nonna, questo ci piace, per questo amiamo il kite, per andare incontro a un onda cosi grossa da seppellirti, per saltare cosi alto che una caduta senza kite ci sarebbe fatale, per guardare il mare con aria di sfida, combatterlo e uscirne vincitori….perchè quelle onde per cui nutriamo un profondo rispetto e anche paura, sono li per farci divertire, ma possono anche ucciderci, e questo noi lo sappiamo bene.
Siamo noi, quelli stanchi, bagnati, sporchi, insabbiati, insanguinati e infreddoliti, siamo noi, quelli che vanno incontro alla tempesta, siamo noi quelli che comunque sorridono, nel nostro piccolo, siamo una nuova stirpe di eroi!!
TESTO: Mattia Carniello fonte 4actionsport.it
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