Il tuo ragazzo fa Kitesurf ? …scene di vita vissuta
Il Kitesurf visto dalle nostre compagne :
Oggi noi della redazione di Stagnone Kitesurf , lasciamo spazio ad un punto di vista tutto femminile.
Se sei la compagna di un Kiter non puoi non leggere e condividere.
” Conosci uno per caso, magari in aereo mentre stai andando in vacanza, magari durante una serata qualsiasi o semplicemente e molto più banalmente in un social; lo frequenti e scopri che il tipo fa “ kitesurf ”, cioè non è che lo scopri, è una delle prime cose che ti dice di sé, se ne vanta ma questo non lo rende ai tuoi occhi come lo sborone che vuole fare il figo ma, lo rende figo! E, se gli piaci, non tarderà ad arrivare il complimento migliore che possiamo aspettarci: “tu sicuramente saresti portata, impareresti subito secondo me”. E’ fatta!
Se sei la ragazza di un kiter , (badate bene mi riferisco solo a voi che non avete ancora avuto coraggio/voglia/tempo per provare) sentirai continuamente termini nuovi come leading edge, finestra del vento, power zone, bolina, traverso; incuriosita farai spesso domande per saperne di più e non far la parte della bella statuina ebete sorridente quando ti troverai tra i suoi amici kiter, conoscerai presto le attrezzature, imparerai ad “armare” il kite e a ripiegarlo (te lo insegnano per evitarselo!), diventerai un’ottima “parcheggiatrice” imparando a lanciare e atterrare l’ala, conoscerai i nomi dei venti, saprai che l’aumento della temperatura è direttamente proporzionale all’aumentare del vento (in caso di venti termici ), sentirai spesso parlare di “nodi” e ti farai una piccola cultura anche tu sull’argomento. La fidanzata del kiter, anche lei si vanta, si vanta che il suo lui faccia kite, uno sport estremo ma adatto a tutti che non richiede grandi fatiche, è solo adrenalina e divertimento, è il rumore della tavola che infrange l’acqua, è l’ininterrotta carezza del vento sulla faccia, è pelle sempre abbronzata, capelli schiariti da sole e salsedine, è la “scimmia” che lo prende ogni giorno perché ieri stava provando un “back roll” o un ” kgb ” (ma non era il servizio di spionaggio russo?) e gli era quasi riuscito, quindi oggi non esce dall’acqua finchè non ci riesce; e lui, cara ragazza del kiter, non esagera mai, non esce per davvero.
Ti abituerai perciò a rimanere su un pontile o in spiaggia in riva al mare (almeno il paesaggio qui è fantastico! Ti consoli), a scrutarlo in lontananza, non sei mai davvero sicura di guardare il “ lui” giusto (e che cacchio sono tutti uguali da lontano!) allora cerchi l’ala, era nera con un coniglietto dorato, no mi sa che questa volta è uscito con un’ala verde e gialla, o era verde e blu? Alla fine ne punti uno e basta, uno qualsiasi ma, con lui, sosterrai di non averlo perso per un secondo, di aver seguito ogni sua evoluzione. Dicevo, siamo rimaste sul pontile, prima che lui uscisse ci ha dato il bacino amorevole con l’aggiunta di una frase del tipo “amore torno presto” ma glielo leggiamo nelle pupille già dilatate che non è sua intenzione tornare presto e che non gli dispiace affatto lasciarci per il suo kitesurf che definisce “da orgasmo”…ecco, a questa parola diventiamo gelose di una vela e assetate del sangue di Eolo!
Sempre su quel benedetto (o maledetto!) pontile, occupiamo il tempo ascoltando la nostra playlist, leggendo quel libro lasciato a metà da tre mesi o prendendo un po’ di sole, almeno ci facciamo la tintarella che, con quel vestitino giallo che indosseremo la sera per l’aperitivo con vista sulle Saline, sta da paura.
Ad un certo punto lui torna (tranquille, ci mettono un po’ ma tornano sempre), soddisfatto e sorridente, felice come un bimbo perchè finalmente è riuscito in quel triplo-salto-mortale-carpiato-dal-nome-irripetibile che il giorno prima non era riuscito a chiudere, tu ti congratuli “bravo amore!”, qualcuno si avvicina, un altro kiter, inizia lo scambio di dritte tra i due e, inesorabile arriva la stessa temutissima domanda “e tu, non fai kite?”
Ecco, è qui che vorresti dire “certo!”, invece ti esce un “non ancora ma voglio imparare” perché, care ragazze, se non praticate questo sport l’imperativo è imparare, si tratta di sopravvivenza, ma non illudetevi, il vostro lui kiter non vi insegnerà mai, forse ve lo prometterà ma sarà una “promessa da Kiter”, inutile sperare che occupi tempo per darvi delle lezioni, tempo prezioso che potrebbe impiegare per il suo “orgasmico kitesurf”, (grrrrrrrr) quindi, care mie, fate un corso, imparate il kitesurf e fategliela vedere! Il doppio senso c’è ed è voluto!
A.B.
Allora che aspetti? contattaci per un corso di Kitesurf allo Stagnone di Marsala, l’acqua particolarmente bassa e piatta e tanto vento sono le condizioni migliori per imparare!